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Traffic lights, nutritional batteries, nutriscore nell’Unione Europea e nel Regno Unito

La situazione dell’etichettatura nutrizionale facoltativa sul front-of-pack nel continente europeo appare ad oggi diversificata, presentando distinte e, talvolta contrastanti, forme di comunicazione delle informazioni ai consumatori. In questo articolo effettueremo una breve disamina sui vari strumenti informativi utilizzati a livello europeo e dei singoli Stati Membri. 

Informazioni suppletive nutrizionali e LARN 

La Relazione della Commissione al Parlamento Europeo del 20 maggio 2020 sulla fornitura di informazioni sugli alimenti, assolvendo l’obbligo ex art. 35 reg. (UE) n. 1169/2011, spiega nel dettaglio la situazione sulle informazioni suppletive nutrizionali dell’Unione Europea, di alcuni stati membri e anche di alcuni Stati extra UE. 

Dal 2016, il Regolamento (UE) 1169/2011 prevede che la maggioranza degli alimenti preimballati presenti una dichiarazione nutrizionale, spesso sul retro, al fine di permettere ai consumatori di effettuare scelte consapevoli e salutari. Tale dichiarazione su base volontaria può essere integrata dalla ripetizione degli elementi principali nel front-of-pack dell’imballaggio e gli OSA possono utilizzare sia forme ulteriori di espressione e/o presentazione (forme o simboli grafici), sia quelle già contenute nella dichiarazione nutrizionale (parole o numeri). In base all’art. 30, par. 3 del Regolamento, la suddetta ripetizione verte solamente sul valore energetico, oppure, sul valore energetico accompagnato dalla quantità di grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale.

Giova ricordare che l’Unione Europea, nella valutazione dell’adeguatezza nutrizionale della dieta di singoli individui o di gruppi, utilizza i “Valori di riferimento per l’alimentazione” (LARN): essi concernono l’insieme di valori nutrizionali di riferimento, che comprende i fabbisogni medi (AR), le assunzioni di riferimento per una data popolazione (PRI), le assunzioni adeguate (AI) e l’intervallo di riferimento per l’assunzione di macronutrienti (RI). I LARN sono di solito usati come base per la definizione dei valori di riferimento sulle etichette alimentari e per la determinazione di linee guida dietetiche, in modo che i consumatori possano effettuare scelte consapevoli e sane.   

Formati di etichettatura 

I formati di etichettatura sono suddivisi in sistemi che si focalizzano su sostanze nutritive specifiche, che forniscono informazioni nutrizionali più o meno dettagliate, e sistemi incentrati su indicatori sintetici, che forniscono una valutazione sintetica della qualità nutrizionale complessiva e/o salutistica di un prodotto.

La prima categoria a sua volta si suddivide nelle categorie “numerica” e “con codice cromatico”, mentre la seconda può suddividersi in “indicatori positivi” (loghi di garanzia su alimenti conformi a specifici criteri nutrizionali) e “indicatori a punteggio” (informazioni generali sulla qualità nutrizionale degli alimenti e relativo punteggio), applicabili a tutti i prodotti alimentari. È presente un’altra tipologia di sistema, inerente all’“orientamento”: qui l’etichetta dà un’indicazione di quanto il prodotto sia o meno buono sul piano nutrizionale per il consumatore.

Infine, vi è un altro tipo di classificazione: essa include i sistemi “riduttivi” (versione semplificata delle informazioni nutrizionali sul retro del pack) e i sistemi “valutativi” (valutazione delle informazioni nutrizionali a beneficio del consumatore). Tutti i sistemi di valutazione FoP si fondano su modelli di profilazione nutrizionale, ossia indicano le soglie di nutrienti come grassi, sale e zuccheri oltre le quali sono limitate o vietate le indicazioni nutrizionali e sulla salute, al fine di evitare che i consumatori possano considerare salutari alimenti ricchi di tali sostanze.

Tra le etichette sintetiche che presentano “loghi di garanzia” troviamo in primo luogo il logo Keyhole, introdotto in Svezia nel 1989 e primo sistema di etichettatura volontario FoP attuato nell’UE. È rappresentato da una serratura di colore verde e indica la scelta alimentare più salutare all’interno di gruppi specifici di alimenti in base a criteri nutrizionali inerenti al livello di grassi, zuccheri, sale, cereali integrali o fibre alimentari. 

Troviamo altri esempi di loghi sintetici in Finlandia, con il logo “Heart Symbol – Better choice”, in Slovenia con il logo “Protective Food” (o “Little Heart”) e in Croazia, con il logo “Healthy Living”, tutti utilizzati su alimenti conformi a criteri nutrizionali specifici. 

Tra le etichette sintetiche che invece riportano gli “indicatori a punteggio”, troviamo il sistema Nutri-Score, adottato in Francia e ispirato dal modello della Food Standards Agency britannica. Esso indica la qualità nutrizionale complessiva di un dato alimento e il logo è rappresentato da una scala di cinque colori: dal verde scuro che indica i prodotti alimentari con la qualità nutrizionale più elevata, all’arancione scuro per i prodotti con scarsa qualità nutrizionale, associati alle lettere dalla A alla E. Si basa su un algoritmo, il quale viene impiegato per calcolare il punteggio nutrizionale tenendo in considerazione sia gli elementi nutrizionali dannosi (zuccheri, grassi saturi, sale e calorie), sia quelli benefici (proteine, fibre, frutta, verdura, legumi e frutta secca).

La proposta italiana: il sistema “Nutrinform Battery”

A gennaio 2020 l‘Italia ha notificato alla Commissione un progetto di decreto che raccomanda l’utilizzo del sistema volontario di etichettatura FoP chiamato “Nutrinform Battery”, inquadrabile nella categoria delle “etichette con sostanze nutritive specifiche”. Il tema è stato trattato nel seguente articolo: Logo nutrizionale NutrInform Battery. Pubblicato il Manuale d’uso.

Esso presenta un simbolo “a batteria” che indica l’apporto energetico e nutrizionale dell’alimento per singola porzione in percentuale dell’assunzione giornaliera di riferimento. 

Traffic light system nel Regno Unito 

Nel Regno Unito è obbligatorio che la dichiarazione nutrizionale sia apposta sul retro di ogni pack di alimenti preimballati, ma spesso si utilizza anche un sistema facoltativo di etichettatura rappresentata dal Traffic light system. Infatti, nel 2013 il governo britannico ha formalmente introdotto un sistema volontario di etichettatura FoP definito “a semaforo”: esso associa un colore ad una percentuale di assunzione di riferimento. Tale sistema presenta informazioni sul contenuto di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale e sul valore energetico per porzione di alimento. In aggiunta, i colori segnalano i valori di elevata (rosso), di media (giallo-arancione) o di bassa (verde) intensità di queste sostanze; i valori soglia per colori si basano su 100 g/ml di alimento/bevanda (per i prodotti venduti in grandi porzioni, si applicano i valori soglia per porzione per il colore rosso). 

Il sistema in esame risulta utile al consumatore che intende fare un confronto su calorie, grassi, zuccheri e sale tra alimenti e che, pertanto, è intenzionato ad effettuare una scelta consapevole: il sistema comunica se un alimento ha alte, medie o basse quantità di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale, oltre che a calorie e kilojoules. 

Il colore rosso indica che l’alimento presenta elevate quantità di un determinato nutriente e che dovrebbe essere consumato in misura minore. Il colore giallo indica che il nutriente è contenuto in quantità medie e che l’alimento può essere assunto più spesso a quello che presenta un colore rosso. Il colore verde significa basso contenuto di quel nutriente: più etichette verdi presenta il semaforo, più sana è la scelta del consumatore. Inoltre, le imprese possono aggiungere ai colori le parole “High”, “Medium” o “Low”

I Reference Intake indicators (valori nutrizionali di riferimento) sono indicati in percentuale e mostrano come il quantitativo di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale presenti nel prodotto contribuiscano alla dieta del consumatore medio. 

Etichettatura nutrizionale: prospettive future in UE

Dall’esame della disciplina e dalle attuazioni concrete della stessa, è possibile constatare una lacuna normativa: difatti, il paragrafo 5 ex art. 33 Reg. (UE) N. 1169/2011 menziona taluni “atti di esecuzione” che dovranno essere adottati dalla Commissione con l’obiettivo di specificare le regole sull’espressione degli elementi obbligatori della dichiarazione nutrizionale per porzione o per unità di consumo per specifiche categorie di alimenti. Purtroppo, di questi atti, ad oggi, non vi è traccia nel panorama normativo dell’Unione Europea. 

La Commissione Europea, tuttavia, mediante la “Comunicazione della Commissione relativa alle domande e risposte sull’applicazione del regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori” chiarisce che le suddette forme di espressione possono sì essere espresse mediante le porzioni o le unità di consumo, a condizione, però, che esse siano facilmente riconoscibili, che siano quantificate e ubicate sull’etichetta vicino alla dichiarazione nutrizionale e che sia ne specificato il numero presente nell’imballaggio. 

Inoltre, in base al piano d’azione per la strategia UE “dal produttore al consumatore” (Farm to Fork Action Plan), entro il 2022 la Commissione presenterà una proposta di etichettatura nutrizionale armonizzata e obbligatoria da apporre sulla parte anteriore dei pack degli alimenti preimballati. La proposta delineerà anche un progetto sulla definizione di profili nutrizionali, avente l’obiettivo di limitare la promozione di alimenti ad alto contenuto di sostanze quali sale, zuccheri e/o grassi. 

In questo contesto, l’EFSA (European Food Safety Authority) ha recentemente comunicato che gli esperti in materia di nutrizione forniranno consulenze scientifiche per coadiuvare la Commissione nell’attuazione della suddetta strategia. In aggiunta, la loro consulenza servirà da base scientifica per l’introduzione di particolari condizioni inerenti all’impiego di indicazioni nutrizionali e sulla salute da apporre sui prodotti alimentari.

Infine, è prevista una consultazione pubblica sul tema entro la fine del 2021, mentre l’EFSA dovrà consegnare il proprio parere scientifico entro marzo del 2022.

Per approfondimenti contatta i nostri esperti in materia.

Dott.ssa Martina Loatelli

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