L’attenzione al benessere, alla sostenibilità e alla naturalità dei prodotti è ormai crescente in ogni settore. Ma noi siamo convinti che il tema «ORIGINE ITALIANA» sia ancora più sentito in particolare nella fase post COVID-19.
Su questo tema si è discusso molto anche ad inizio 2020. L’antitrust ha multato una nota insegna della distribuzione alimentare in quanto appone un marchio dichiaratamente riferito all’origine italiana di prodotti che però hanno nella ricetta componenti non nazionali non adeguatamente dichiarati.
Abbiamo fatto un primo screening in 5 catene, trovando decine di prodotti che riportano simbologie, iconografie e testi dichiaratamente riferiti all’italianità di prodotti che non sono e a volte non possono proprio essere italiani al 100% (può un salmone scozzese affumicato essere italiano? Eppure il tricolore sventola…).
Quindi, se il valore primario da promuovere ora in particolare è l’autenticità, come dobbiamo porci rispetto a queste situazioni, che dal punto di vista legale sono percorribili (gli ingredienti sono indicati con chiarezza), che comunicano alcuni valori dell’italianità (e quindi in termini di marketing sono ok), ma che complessivamente possono essere o in certi casi sono proprio fuorvianti per il consumatore?
A questo proposito abbiamo creato, insieme ai nostri partner M2I (www.m2i-srl.it), un sondaggio per gli operatori sull’argomento. Il questionario da compilare si trova a questo LINK e Le chiediamo di compilarlo; il Suo parere al riguardo è estremamente rilevante non solo per noi, ma per tutta la comunità.
In cambio, Le faremo avere una sintesi dei risultati, per approfondire la conoscenza sull’argomento e poter agire di conseguenza.
Chiediamo solo di farlo presto. Entro il 24 maggio intendiamo chiudere l’indagine per poter presentare i dati a stretto giro.
Le ricordiamo quindi il LINK.
Grazie mille,
Il Team di CoFood