Il T.A.R. Veneto ha accolto il ricorso di un’azienda agricola vitivinicola contro l’ordinanza con la quale un Comune aveva disposto che la coltivazione della vite in un terreno confinante con un asilo di proprietà comunale dovesse essere svolta con metodo biologico certificato ed in conformità rispetto al disciplinare dettato dal “Protocollo Viticolo del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg”.
L’ordinanza è stata considerata annullata in quanto, secondo il T.A.R., il disciplinare non costituisce una fonte normativa a contenuto prescrittivo obbligatorio, non trattandosi di un documento scientifico ed ufficiale proveniente da un’Autorità sanitaria – competente in materia di tutela della salute e dell’incolumità pubbliche – ma di un atto avente fonte in un soggetto di natura privata.